La Grande Depressione degli anni ’30 fu un periodo di grande difficoltà economica per molti.
Con la crisi economica, gli uomini avevano meno soldi da spendere per i servizi non essenziali come la cura della barba. Di conseguenza, i barbieri dovettero adattarsi alle nuove sfide per sopravvivere: ridussero i prezzi, per attirare i clienti; proposero pacchetti convenienti e sconti per i clienti abituali; iniziarono a offrire nuovi servizi come il taglio dei capelli anche alle donne o la vendita dei prodotti per la cura della barba; Alcuni offrivano i loro servizi in cambio di beni o servizi; Altri, organizzavano eventi serali per intrattenere i clienti per far aumentare le entrate.
Nonostante le difficoltà, alcuni barbieri riuscirono a prosperare durante la Grande Depressione. Coloro che si dimostrarono più flessibili e innovativi riuscirono ad adattarsi alle nuove esigenze dei clienti e a mantenere la loro attività. Inoltre, la barberia divenne un luogo di ritrovo importante per gli uomini durante la Depressione. Era un luogo dove sfuggire alle difficoltà quotidiane e socializzare con altri.
La Grande Depressione fu un periodo difficile per la professione del barbiere, ma anche un’occasione per reinventarsi e adattarsi alle nuove esigenze del mercato.
Anche l’Italia fu duramente colpita dalla Grande Depressione degli anni ’30, un periodo di crisi economica globale che iniziò con il crollo del mercato azionario di Wall Street nel 1929.
L’economia italiana era fortemente dipendente dalle esportazioni di prodotti agricoli e industriali. La caduta della domanda mondiale causò un crollo del Pil italiano e il regime fascista, guidato da Benito Mussolini, perseguì una politica di autarchia economica, che limitò il commercio internazionale e aggravò la crisi.
Il governo italiano non investì in infrastrutture e opere pubbliche per stimolare l’economia e il tasso di disoccupazione in Italia salì, con gravi conseguenze per le famiglie e la coesione sociale. La povertà aumentò considerevolmente e la fame divenne un problema diffuso.
Le barberie offrivano un rifugio dalla miseria, ma i barbieri si trovarono ad affrontare sfide difficili. Tuttavia, grazie alla loro tenacia, alla loro capacità di adattarsi e al loro senso di solidarietà, riuscirono a superare questo periodo buio.
I baffi: simbolo di virilità e speranza negli anni ’30
Gli uomini, in cerca di lavoro e di speranza, non avevano tempo o denaro per frequentare i barbieri. Di conseguenza, le barbe divennero più corte e semplici da gestire. I baffi che grazie ad attori come Clark Gable, Ronald Colman, Errol Flynn, Vittorio De Sica e molti altri, che li sfoggiavano nei loro film, divennero ben presto un modello di riferimento per molti uomini.
In un periodo di grande difficoltà economica come la Grande Depressione e i baffi divennero molto popolare perché era un look pratico e facile da gestire. In un’epoca in cui i ruoli di genere erano rigidamente definiti, i baffi erano un segno distintivo dell’identità maschile. Molti leader politici e militari dell’epoca portavano i baffi, come Adolf Hitler e Joseph Stalin.
Inoltre, gli uomini, in cerca di lavoro e di opportunità, non avevano tempo o denaro per frequentare i barbieri regolarmente. I baffi erano una soluzione semplice e veloce per mantenersi curati.
Il significato dei baffi è cambiato nel tempo. In epoche successive, i baffi sono stati associati a controculture, movimenti artistici o a specifici stili di vita.