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Musica: Rock’n’Beard

Le nostre vite è innegabile sono piene di musica.

A casa, in macchina, nel tempo libero, all’aperto tra passeggiate e running. La musica è quella cosa che ci tiene sempre compagnia e ci accompagna sia quando siamo soli che in compagnia, magari ad un bel concerto della tua band o cantante preferiti.

Già, i concerti, quegli eventi magici che la pandemia ci ha sottratto per lunghissimo tempo, farsi trasportare dalla musica e cantare come fossimo anche noi sul palco stesso.

A mio modo di vedere: un concerto funziona quando quando i musicisti e il pubblico raggiungono una sorta di esperienza unificante. È commovente e appagante sapere che i confini che separano una persona dall’altra si annullano nell’arco di un’ora.

Jim Morrison spiega nella maniera perfetta quella sensazione, le emozioni ed il trasporto che ci regalano la musica, non solo live ma anche quando la ascoltiamo dai nostri apparecchi, che siano degli hi-tech o un vinile che tanto è tornato di moda in questi ultimi anni. Nella storia del rock, tanti sono gli artisti che hanno fatto della barba la propria icona distintiva di stile o magari hanno proprio inserito nel nome la barba; nel 2005 in Australia nacquero i The Beards che in 40 canzoni del proprio repertorio cantano della barba nel proprio stile Spaghetti Blues. Ma chiunque pensa ad un gruppo musicale per collegarlo alla barba quasi in modo immediato pensa agli ZZ Top che negli anni ’70 hanno reso celebre il BluesRock con la successiva aggiunta di sintetizzatori; le barbe lunghissime e gli immancabili copricapi in testa, ma c’è una curiosità che li riguarda, nel 1984 la Gillette offrì loro un milione di dollari perchè si tagliassero le barbe in un loro spot, ovviamente ci fu il rifiuto, ma personalmente considero un sacrilegio vero e proprio l’offerta provocatoria. Gli anni d’oro del rock a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 erano costellati di star barbute che noi tutti conosciamo molto bene, magari non saranno i vostri gruppi preferiti (i miei, un pò sì, vi confesso), ma chi nel nominare Creedence Clearwater RevivalLynyrd SkynyrdThe Doors (anche se Jim Morrison ebbe solo una piccola parentesi barbuta, ma merita la menzione per ciò che ha rappresentato) o Cat Stevens non è grado di riconoscerli e tanti altri ce ne sarebbero da menzionare.

Avviciniamoci un pò ai giorni nostri e ditemi quali sono i vostri gusti musicali e se qualcuno di loro è un barbuto come noi.

Certo ce ne sono davvero davvero molti anche ai giorni nostri, penso in primis al grandissimo Dave Grohl che con i suoi Foo Fighters ti entra diretto nelle vene, oppure l’artista statunitense Dan Auerbach che da solista o con i suoi The Black Keys ci riporta di nuovo al BluesRock, forse un pò meno conosciuti a tanti ma dalle qualità polistrumentistiche eccellenti penso a Kyp MaloneBen BridwellJim James; per finire la carrellata in modo piacevole anche per le nostre affezionate lettrici non posso non nominare Lenny Kravitz.

Nella nostra carrellata trasgrediamo anche un pò e citiamo un personaggio assai particolare austriaco che nel 2014 vinse l’Eurovision Song Contest di Copenaghen, lei è conosciuta con il suo pseudonimo di Drag Queen: Conchita Wurst.

Barbuti o baffuti con stile impeccabile che tutti ricordiamo molto bene, sono i grandi autori della musica classica: pensiamo a Giuseppe Verdi, Gaetano Donizzetti e Giacomo Puccini per citarne solo tre tra i più famosi e conosciuti, ma il nostro orgoglio italiano si sprigiona in modo potente, come la sua indimenticata ed indimenticabile voce, quando parliamo del più famoso tenore mondiale Luciano Pavarotti, una eccellenza che tutto il mondo ci ha invidiato e che resterà per sempre nella memoria di tutti.

“Penso che una vita per la musica sia una vita spesa bene ed è a questo che mi sono dedicato.” L. PAVAROTTI

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